sabato 17 luglio 2010

MAFIE, APPELLO "INCENDIARIO" A NON PIEGARE LA SCHIENA

di Vincenzo ARENA

In piedi! Guardiamola negli occhi questa mafia e a muso duro urliamo forte il nostro resistere. Resistere ai suoi soprusi e ai suoi sottili condizionamenti. Ai suoi messaggi in codice, all'attacco ai Simboli della legalità. A Palermo son state divelte le statue di Falcone e Borsellino in Via Libertà. Ieri, oggi, domani siamo stati, siamo e saremo tutti Falcone e Borsellino! Su giovani, ragazze e ragazzi, alzate la testa, strappatevi le bende dal viso. Torniamo a lottare contro i colletti bianchi che inquinano la nostra economia, cementificano la nostra natura, contro le mafie silenziose che inquinano le nostre acque e le nostre terre regalandoci "floridi" frutti. Ribelli e fieri, talentuosi e vivi sfidiamo i dinosauri che occupano questo Paese. Fuori le mafie grandi e piccole, fuori i baroni, i signorotti,i padronati e le corporazioni bianche, rosse e nere. Riprendiamoci il nostro futuro. Sono settant'anni che in questo Paese tentacoli oscuri strozzano le nostre ambizioni. E i nostri nemici son da tutte "le parti"... ammantati di tutti i vessilli, sventolanti tutte le bandiere possibili. Fermi sulla cima del mondo lanciamo alle stelle la nostra sfida: mai più servi, mai più silenziosi e cupi nell'attesa che qualcuno "ci aiuti"... fermi... compiamo il nostro dovere senza accettare i compromessi, senza adattarci alle regole del sistema. "Il supremo valore della legalità" come stella polare... perchè nella legalità e nel pretendere come diritto quello che invece oggi supplichiamo come piacere è la vera svolta! In questa medicina normalissima è la fine della parte marcia (diffusa e trasversale) della classe dirigente. Non servono molotov incendiarie, nè piani eversivi. In questo Paese, da decenni le armi più pericolose ed eversive sono la dignità e il senso del dovere. Basta essere in tanti a non piegare la schiena, a non adattarsi some pecoroni ai conformismi di qualunque fatta. Basta non dare l'anima... e vivere un giorno di più da Falcone e Borsellino e mille giorni di meno da De Luca, Dell'Utri e Cosentino.

(fonte foto: www.palermo.repubblica.it)

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